sabato 5 dicembre 2009

Borghezio dà consigli ai fascisti
E l'Italia non s'indigna




È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista

(Costituzione della Repubblica italiana)



Cosa succederebbe se un esponente di spicco di un partito al governo fosse pizzicato a dare lezioni di fascismo? Niente. È successo a Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, e nessuno ha mosso un dito. Nessun quotidiano italiano ha pensato che la notizia fosse all'altezza di esser pubblicata o commentata (tranne L'Unità del 12/05/09: qualche riga a pagina 35).

Da tempo, in rete gira un video. E' un estratto dal documentario Europe: Ascenseur puor les fachos (Europa: ascensore per i fascisti) dell'emittente francese Canal+. Nel documentario si vede Borghezio, già noto per aver “disinfettato” i treni con gli immigrati a bordo, che viene ricevuto a un incontro organizzato da un partito francese di stampo neofascista (Nissa Rebela). Dopo aver fatto un appassionato discorso e dopo aver preso gli applausi, l'europarlamentare si trattiene un poco a far conversazione, e la telecamera nascosta di Canal+ lo segue. Agli esponenti del piccolo partito spiega i trucchi per diventare, da realtà emarginata dal potere in quanto fascista, grande e credibile partito, forza di governo, infiltrandosi partendo dai piccoli comuni. È semplice: basta porre l'accento “sull'aspetto regionale, locale del movimento”. La replica: “Per voi in Italia è molto più facile”. Ma no, si può fare dappertutto: mascheratevi “da movimento regionale, da movimento cattolico...”; l'importante è: “sotto, rimanere gli stessi”.

Eccezion fatta per blob, in Italia il video è stato pubblicato solo in rete, ad esempio su youblob.org e su repubblica.it. Quest'ultimo, cliccatissimo sito, lo ha caricato nella sezione video, ma non ha portato avanti una battaglia come ha fatto poco tempo dopo nei confronti di Matteo Salvini. Deputato a Roma e a Bruxelles e capogruppo leghista nel comune di Milano, di cui si ricorda la proposta dei vagoni per i soli milanesi nella metro, Salvini ha abbandonato il seggio di Roma dopo esser stato beccato a cantare “Senti che puzza, scappano anche i cani: sono arrivati i napoletani...” alla festa di Pontida. E dopo che, grazie soprattutto a Repubblica, un gran polverone si era alzato. Come mai nessuno ha chiesto le dimissioni di Borghezio per parole almeno altrettanto gravi?

La Lega è un partito al governo, un suo importante esponente sembra fare un ragionamento di questo tipo: sei fascista e vuoi il potere? Fai il cattolico o quello che ti pare, l'importante è che tu, coerente internamente con le tue idee, arrivi prima o poi nella stanza dei bottoni”. Nel discorso tenuto in Francia dice letteralmente “Cominciamo dal piccolo e arriviamo dove dobbiamo arrivare. Perché noi siamo una razza di padroni...”. Dunque si sente vicino ai fascisti francesi. Dunque, forse, si sente fascista. Ma il fascismo, in Italia, non era illegale?



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