domenica 18 aprile 2010

Forza Barack?







A Wall street si sospetta che la banca d'affari Goldman Sachs, accusata di aver mentito sulla cartolarizzazione dei mutui, non sia nella bufera da un paio di giorni per caso. Proprio adesso Obama annuncia di voler riformare il sistema marcio della finanza e dice: "Un'altra crisi se non si mettono nuove regole". Può darsi che sia così e che il presidente abbia le migliori intenzioni. Che sia pronto a far soffrire, e pagare, ancora un po' i suoi cittadini per dar loro poi un mondo migliore. Se si potesse e volesse davvero cambiare, Obama sarebbe moralmente autorizzato a usare tutti i mezzi, leciti e illeciti, per raggiungere lo scopo. Speriamo che non sia solo l'ennesimo scossone dei mercati, perché questo danneggia solo i poveri stronzi: piccoli (e anche grandi, certo) risparmiatori, ma soprattutto chi paga le tasse e un mutuo. Se i mercati vanno giù ci rimettono in primis gli indebitati di tutto il mondo, che sono in borsa spesso senza saperlo né volerlo. Chi conta davvero, chi indossa abiti da 10mila dollari, ha accesso a informazioni riservatissime, e non rimette un centesimo in tempi di crisi. Dunque, se Obama da scaltro politico è disposto pure in un primo tempo a far soffrire ancora i poveri stronzi, lo faccia. Ma solo se crede di avere ottime probabilità di risolvere alla radice il problema. Un solo esempio: se vuol dare più poteri di controllo alla banca centrale americana, come un po' ha già fatto, non risolve un cazzo, ché il suddetto istituto è controllato da privati. Oggi, privati che indossano abiti da 10mila dollari sono controllati e controllori, fanno il bello e cattivo tempo dei mercati, stampano i soldi e sono coloro ai quali tutti gli stati sovrani debbono restituire con gli interessi il proprio famoso debito. La politica, loro schiava, dovrebbe liberarsi e soggiogarli. Ce la farà?    

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