venerdì 4 giugno 2010

La Repubblica della sera






















Stanchi di leggere i soliti editoriali?
Il corsaro giallo è orgoglioso di presentare:

La Repubblica della sera
la notte in cui tutte le vacche sono nere...

Nel primo giorno della rubrica, la preziosa collaborazione del grafico punk e, sopra tutto, quella di Bocciolo Nero: uno dei pochi pensatori viventi.

L'impatto culturale del 2001 sulle nuove generazioni
di Bocciolo Nero
.
Una volta mi trovavo immerso in un bosco in compagnia di una ragazza di quasi dieci anni più giovane di me: la situazione era meno equivoca di quel che si può pensare, chiaccheravamo tranquillamente. Ad un certo punto la conversazione scivola su temi politici, io inizio a farle capire che ho frequentato centri sociali e collettivi militanti, e concludo dicendo:
"Poi, sai, io sono stato a Genova..."
lei mi guarda stranita e dice: "Cosa vuol dire che sei stato a Genova?" non aveva capito di cosa stavo parlando; ovvio. Erano passati ormai otto anni dal 2001. Niente collegava nella mente della ragazza la città a quell'infausto anno.
"No" dico "intendevo che sono stato alle manifestazioni contro il G8 nel 2001..."
"Ah..." fa lei alla fine.
"Perché quella faccia?"
"No, sai" risponde "io stavo per quegli altri."
"Gli altri chi?"
"La polizia."
La ragazza si è rivelata una delle solite fascistelle tanto per fare, che a differenza delle loro controparti di sinistra non si sforzano minimamente di non apparire ignoranti.
In seguito ho riflettuto sul fatto che lei all'epoca dei fatti aveva al massimo dodici anni. Uno a quell'età è facilmente influenzabile dai media. Ma non era questo il punto.
Ho fatto il confronto con ciò che avevo visto io a quell'età, all'inizio degli anni novanta, ed ho avuto un lampo di comprensione.
In fondo è normale a dodici anni pensare che i nemici dello stato sono i tuoi nemici: ma quando ero alle medie c'era tangentopoli, c'erano le stragi di mafia e l'ombra di progetti eversivi che ancora gravava sul paese; Frankie Hi NRG MC cantava "strage di bologna, ustica, gladio, cumuli di scheletri ammassati in un armadio".
Era naturale pensare che i nemici fossero la mafia, i politici corrotti e i servizi deviati.
Se invece hai dodici anni nel 2001 cosa vedi? Ti becchi gli scontri del 20 e 21 luglio a Genova e l'11 settembre. Risulta altrettanto naturale vedere come nemici i freakkettoni, i pacifisti, i comunisti e gli arabi islamici bastardi, come direbbe Borghezio con parole caute e moderate.
Con premesse di questo tipo è facile diventare fascista. E così mentre dieci anni fa il figo in Italia era il freakkettone coi rasta e la vespina, che fumava solo cyloom e magari frequentava i centri sociali, oggi è il teppista rasato che pippa cocaina, possibilmente con una bella celtica sul giubbottino, che gioca a cinghiamattanza o alla caccia al diverso, negro, gay o comunista (meglio se tutte le cose insieme).
E quelli che non diventano fascisti, o leghisti, o berlusconiani, per le stesse ragioni non saranno attratti dai resti delle forme di pratica politica e di lotta che hanno caratterizzato gli anni novanta e che sono culminate nel biennio '99-2001. Poi a Genova hanno ucciso il movimento -chi sia stato non si sa- e l'anno dopo a Firenze ne hanno celebrato i funerali in pompa magna, ma questa è un'altra storia...

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